Massimo Vassallo: la forza della legalità
- Immacolata Mariani
- 3 ago 2015
- Tempo di lettura: 2 min
"Vediamo chi ha più forza. Ve la siete presa con lui, ora ci siamo noi. Avete creato un grosso danno a colpire lui, perché noi continueremo la sua opera". Parole semplici ma che colpiscono dritto al cuore. Frasi di sfogo contro quegli assassini impuniti che gli hanno ucciso il fratello Angelo nel settembre di cinque anni fa. Parole che sanno anche di rivalsa perché contengono la promessa che la sua morte è stata la molla per dar vita alla Fondazione Vassallo, un seguito concreto al suo amore per l'ambiente e il territorio. A parlare ai ragazzi del Campo Antimafia è Massimo, il fratello più piccolo del sindaco pescatore di Pollica.

La sua presenza, insieme a quella del fratello Dario venuto durante il secondo turno del Campo, è emblematica di una volontà ben precisa che ci spinge: con l'uccisione di una figura come Angelo, nove proiettili sparati al cuore dello Stato, è necessario affermare con forza il rispetto delle istituzioni, recuperarne il senso e sentirsi parte integrante di esse. Solo così possiamo ricostituire le basi di una società più giusta ed equa, dove la corruzione e l'abuso di potere non abbiano più spazio. "La legalità esiste. Siamo noi a doverla tenere in piedi, a farla vivere", esorta Massimo, nel mostrare grande ammirazione a ragazzi venuti da tutta Italia per coltivare la terra che un tempo apparteneva ai mafiosi. E' un sacrificio per la comunità che avvicina questo impegno a quello di Angelo, un amministratore che non ha mai piegato la testa di fronte a chi, con le mazzette, gli chiedeva di tacere per edificare abusivamente o costruire autostrade inutili. Da umile pescatore qual era, si è occupato del governo della sua cittadina con la medesima cura e passione che riservava al mare: in quasi vent'anni Pollica si è trasformata in una realtà vivibile con tutti i servizi basilari prima inesistenti e soprattutto ha cambiato mentalità rispetto alla concezione dell'ambiente.

Nonostante oggi tutto questo a Pollica sembri parte di una memoria volutamente perduta, la Fondazione Vassallo nasce per imprimere nel tempo l'azione di Angelo, per non lasciare che il passare dei giorni cancelli la sua figura scomoda, già troppe volte snobbata anche da magistrati e giornalisti che hanno contribuito con il loro operato a bloccare il cammino verso verità e giustizia sulla sua morte, a differenza di quelli che invece sin da subito hanno iniziato una infaticabile caccia alla verità. Sono davvero tante le iniziative della Fondazione in favore della legalità e dell'ambiente, come il progetto per ripulire i fondali marini in collaborazione con i pescatori del luogo.

"Qui vince chi non molla e non rimane a guardare" ha detto Massimo Vassallo. E noi, che abbiamo intitolato il Campo ad Angelo in segno di riconoscenza, ne siamo sempre più convinti, raccogliamo la sua testimonianza e la portiamo avanti. Senza voltarci indietro.
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