Capitan Uncino: l'integrazione sociale a vele spiegate!
- I ragazzi del Campo Antimafia
- 19 lug 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Integrazione sociale e cura dell’ambiente: sono questi i due obbiettivi principali per i quali il progetto “Capitan Uncino”, presentato stamane da Franco Macera, ha impegnato e impegnerà ragazzi e ragazze di varie fasce d’età.
Franco, fisioterapista e velista, ha messo in pratica le sue abilità nautiche al fine di coinvolgere ragazzi con handicap psichici e motori o problematiche all’interno della famiglia, insieme all’Associazione GaetaVentura.
Questo progetto ha energia e forza di volontà, l’unica risorsa che manca è una base, cioè un approdo per le loro imbarcazioni e un rimessaggio per le attrezzature: qui entriamo in gioco noi, ragazzi del secondo turno del Campo Antimafia. Il nostro lavoro consisterà nel riqualificare e rendere utilizzabile la zona che sarà sfruttata dai ragazzi di Capitan Uncino. Ciò avviene grazie alla rimozione di rifiuti e erbacce per poter poi favorire la discesa delle imbarcazioni in mare. Questa base è stata richiesta all’Autorità portuale regionale presso la zona costiera di Gaeta. Il nostro intervento non si limiterà al lavoro manuale, vogliamo suscitare riflessioni sull’argomento della legalità, della diversabilità e della tutela dell’ambiente. Il nostro contributo verrà presentato dai ragazzi della cooperativa “La Valle” ai ragazzi della cooperativa “Herasmus” per amplificare il loro e il nostro messaggio.

Franco è finalmente riuscito a inserire gli obiettivi del Campo Antimafia all’interno dei suoi progetti di inclusione sociale. In barca a vela non si impara soltanto a navigare, ma anche ad organizzarsi democraticamente, proprio come i veri filibustieri, che sceglievano insieme il capitano e non facevano differenze all’interno dell’equipaggio. Forse erano davvero più avanti di noi… Grazie a questa iniziativa, i ragazzi possono ideare, progettare e costruire la loro barca ideale e solcare i sette mari alla ricerca dei loro sogni. Così in questi giorni faremo noi, ma con i piedi per terra e la testa sempre alta, come direbbero i due magistrati antimafia Falcone e Borsellino.
Scritto da Federico, Micol e Valentina - Secondo turno Campo Antimafia

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