Tutti per Mario
- Lorenzo De Luca
- 30 mag 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Ieri ero in biblioteca quando intorno alle 17 ho sentito Formia riempirsi di sirene di ogni tipo. Sono sceso, ho seguito dei vigili, ho seguito delle persone che parlavano di omicidio. “E’ morto”, “l’hanno ammazzato”. La gente mi ha portato lì, davanti al suo studio. Non potevo crederci, non riuscivo a crederci. Sono rimasto lì del tempo, senza riuscire a pensare a nulla. Avevo, nella mia testa confusa, solo l’immagine di un uomo con un proiettile conficcato nella testa. Mario Piccolino era conosciuto da tutti. Con la sua macchinetta fotografica era solito, ad ogni evento, e sottolineo “ad ogni evento”, importunare più quante persone possibili. Con i suoi interventi imprevisti e singolari, i suoi primi piani invadenti. E’ da ipocriti non ammettere che in ognuno di noi vi era una piccola parte che non sopportasse Mario Piccolino. Era invadente, impetuoso. Ma era anche scomodo. Non aveva peli sulla lingua, portava avanti inchieste, faceva indagini e foto senza tener conto a nessuno, scioperi della fame. Era un attivista a tutti gli effetti nella nostra città. Ma faceva tutto con tanta passione e soprattutto correttezza. E tutto ciò gli è costato la vita. Allora io mi chiedo come sia possibile al giorno d’oggi essere ammazzati così. Non voglio entrare nel merito delle indagini né tanto meno fare supposizioni. Camorra o non camorra, a me non interessa. A me interessa soltanto ricordare Mario Piccolino per quello che ha fatto. Oggi partecipo alla fiaccolata, e invito tutti a partecipare, perché Mario Piccolino non è morto per caso. Mario Piccolino è morto perché aveva a cuore la città di Formia, perché aveva a cuore i formiani. Mario piccolino è morto anche e soprattutto per noi. << A volte ciò che succede in un solo giorno può cambiare un’intera vita>>.

Comments