Yema e Neka: di corsa verso il riscatto

Nord-Est dell’Etiopia, 1991: la guerra civile è appena terminata dopo 16 sanguinosi anni e ha dilaniato il paese.

Siamo a Dessiè, un villaggio etiope situato a 3000 metri d’altezza. Tra i suoi altipiani, Neka (nato nel 1994) e Yema (nato nel 1996) diventano dei piccoli pastori aiutando la mamma ed il papà a pascolare gli animali insieme ad altri 4 tra fratelli e sorelle, ma nel giro di pochissimo tempo, una malattia porta via i genitori di questi 6 bimbi. Dopo un periodo trascorso a casa degli zii, i quali non riuscivano a mantenerli, Yema, Neka ed i fratellini arrivano nell’orfanatrofio di Addis Abeba, la capitale. E' qui che nel 2003 Roberto e Luisa Crippa, una coppia di 40enni milanesi, che aveva nel frattempo avviato le pratiche per l’adozione di tre bambini (tra i quali Yema e Neka) scopre che questi piccoli avevano altri fratellini. Senza remore, Roberto e Luisa decidono di adottarli tutti!

Dopo una serie di complicazioni burocratiche la coppia adotta anche due cugini e si trasferisce a Montagne, un comune di 200 abitanti che dista un’ora da Trento. Tra il 2006 ed il 2008 si trasferiscono presso la famiglia Crippa tre amici d’infanzia di Roberto che soffrono di problemi psichici. Neka e Yema scoprono di essere dotati per l’atletica, soprattutto per il cross e la corsa di montagna e iniziano ad allenarsi duramente sotto l’egida di Massimo Pegoretti. Ben presto i due fratelli si distinguono per le loro innate capacità, conquistando diversi risultati importanti: Yema diventa campione europeo di cross nella categoria juniores, mentre Neka vince il titolo mondiale di corsa in montagna nella medesima categoria.

La straordinaria storia di questi due ragazzi, dei loro fratelli e dei loro genitori adottivi è raccontata in un emozionante docufilm di 25 minuti diretto da Matteo Valsecchi proiettato l’8 ed il 10 maggio al Festival di Trento e a quello del Cinema africano D’asia e d’America Latina. La pellicola “ Yema e Neka” racconta la storia, i desideri, le emozioni, la vita quotidiana di questi due ragazzi che lontano dalla guerra e dalla sofferenza sono diventati artefici del proprio destino.

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