Made In Carcere

Chiara De Conca
12 mag 2015
Tempo di lettura: 1 min

Spesso il sistema economico in cui viviamo ci appare spietato. Eppure, siamo circondati da esempi incredibili di economie sociali: oggi vi raccontiamo il mondo di “Made in carcere”. Un'iniziativa nata nelle carceri italiane che non guarda al mero profitto, ma al riscatto sociale e al reinserimento lavorativo delle detenute, tramite un apposito percorso formativo. Alla guida di questo straordinario progetto c’è la Cooperativa no profit “Officina Creativa” la quale collabora con diverse aziende italiane che offrono le rimanenze della propria produzione tessile, offrendo la possibilità alle detenute di realizzare borse, custodie tech ed accessori come i braccialetti di stoffa che hanno registrato il boom di vendite nei negozi Conad in tutto il territorio nazionale, destinando il ricavato all’associazione “Di.re - Donne in rete contro la violenza".

Un progetto rieducativo che fa bene all’ambiente, poiché si completa con la produzione degli Orti Verticali per coltivare in casa frutta, ortaggi ed aromi, ponendo anche l'attenzione sul tema del riciclo creativo: "Made in carcere" non è quindi solo un brand, ma un laboratorio di nuova vita, anche per i materiali!

Dare una seconda possibilità vuol dire soprattutto credere nelle capacità e nelle potenzialità di ogni essere umano. Senza retorica, né buonismo, ma con creatività e cooperazione, ognuno di noi può essere parte di questo nuovo cammino. Di certo è un lungo viaggio, la nostra bussola è sprovvista di indicatore, ma contiene punti cardinali che iillumineranno la strada: Lavoro, Dignità, Solidarietà, Economia Sociale.