Hotel Magdas: il social business dei rifugiati!
- Chiara De Conca
- 4 mag 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Un hotel nel centro di Vienna, arredato in stile e decorato dalle opere degli studenti dell'Accademia di Belle Arti, a un passo dal Prater e dalle rive del Danubio. Sembrerebbe un bel posto come tanti, ma l'hotel Magdas non è un albergo qualunque: aperto per iniziativa della Caritas austriaca, fornisce posti di lavoro ai rifugiati. Qui infatti l'80% del personale è costituito da persone in fuga da guerra e persecuzioni, che hanno richiesto asilo o già ottenuto lo status di rifugiati. Molti di loro hanno alle spalle specifiche esperienze nel settore turistico, conoscono le lingue e sono qualificati, altri invece sono ragazzi che devono imparare un mestiere; tutti però faticavano a trovare un'occupazione nel proprio paese a causa delle complesse pratiche burocratiche che dovrebbero garantire un permesso di lavoro.

L’offerta dell l'hotel Magdas è duplice: offre ai migranti l'occasione di mettersi alla prova e guadagnare uno stipendio, ed ai turisti di essere accolti in una struttura tanto bella esteticamente quanto stimolante dal punto di vista umano. I dipendenti già assunti provengono da 14 nazioni, e come si legge sul sito dell'albergo "hanno storie di vita molto diverse da raccontare".
Dal punto di vista giuridico l'hotel – che non chiede né riceve alcun contributo pubblico, ma è alla caccia di sponsor - è il primo albergo-social business austriaco, ovvero un'impresa for profit il cui scopo dichiarato non è la massimizzazione dei profitti ma "la massimizzazione dell'apertura e dell'umanità". Inutile dire che le recensioni dei viaggiatori nei vari siti di valutazione (come Trip advisor) sono del tutto positive. In questo “esperimento” di social business possiamo notare come le risorse personali di ciascun individuo coinvolto nel progetto siano state valorizzate e finalizzate ad un’integrazione sociale ed economica, per contrastare ogni tipo di emarginazione.

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