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Differenziamo e Differenziamoci!

  • Flavio Pace
  • 3 mag 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Nei prossimi 15 anni nel mondo si arriverà a produrre oltre 6 miliardi di rifiuti l’anno, che aggraveranno le spese di gestione e amplificheranno ulteriormente i danni all’ambiente. Solo da pochi anni l’Italia ha iniziato ad affacciarsi in maniera più diffusa al mondo della raccolta differenziata. Alcuni Comuni, più all’avanguardia, hanno avviato già da tempo percorsi di gestione etica e sostenibile dei rifiuti e del ciclo di smaltimento e riciclo, o investito tantissimo in Campagne di sensibilizzazione, educando i propri cittadini sui fondamentali della raccolta differenziata; nei casi più esemplari, hanno previsto addirittura forme di incentivi, per far si che sempre più persone e attività imparino a differenziare.

riciclo

Dall’umido al vetro, dalla carta alla plastica... dobbiamo imparare a guardare ai rifiuti come una risorsa, dare loro una seconda possibilità, un’altra vita. Ma mentre aspettiamo che sempre più Comuni scelgano strade amiche dell’ambiente, è necessario capire che abbiamo ancora molto da imparare sul piano delle opportunità. Rispetto ad altri Paesi d’Europa siamo ancora molto indietro: diamo uno sguardo ad esempio a cosa accade in Germania, dove già verso la metà degli anni ’70 si è scelto di differenziare.

La suddivisione dei rifiuti è simile alla nostra, e carta, vetro, umido, imballaggi e secco vengono ritirati dagli addetti presso abitazioni e attività. Ma la differenza sostanziale sta nel fatto che per il cittadino lo smaltimento è per la maggior parte gratuito, in quanto il costo è già compreso nel prezzo di acquisto del prodotto (è il produttore che finanzia lo smaltimento). A carico del cittadino rimangono i costi per lo smaltimento del secco. Si paga in base alle dimensioni e al numero di secchi o cassonetti richiesti.

In Germania (ma anche in altri paesi d’Europa, specialmente in Norvegia, Finlandia e Svezia) già da molti anni, oltre alla raccolta differenziata base, esistono delle macchine automatiche che pagano per i tuoi rifiuti: 0,25€ per ogni bottiglia di plastica e 0,08€ per ogni bottiglia di vetro. Il sistema permette di differenziarli e compattarli per tipologia (plastica, alluminio e acciaio) e per colore, e di raccoglierne grandi quantità in contenitori interrati. I punti di raccolta automatici dei rifiuti rappresentano già da tempo una realtà concreta, ed hanno lo scopo di remunerare il cittadino per le sue scelte ecologiche, promuovendo comportamenti civili e responsabili della popolazione. Negli ultimi anni anche qui in Italia sono comparse le prime macchine, in alcune metropolitane, parchi o piazze. Ma non si tratta di scelte dovute a politiche nazionali; le iniziative di questo tipo restano sempre ad un livello locale, effettuate da privati o Amministrazioni Comunali.

raccolta plastica

In presenza di macchine come questa siamo di fronte ad una rivoluzione del pensiero: il rifiuto viene considerato come una ricchezza, come strumento per una economia pulita e legale. E sappiamo bene che quello dei rifiuti è un tema molto delicato, sul quale hanno messo spesso le mani organizzazioni criminali e Istituzioni corrotte.

Credo che tutti noi abbiamo la possibilità di migliorare il nostro comportamento, di essere più attenti nel produrre meno rifiuti possibile e nel differenziarli bene per dar loro una seconda vita. Ho vissuto per breve tempo in Germania e ho avuto la possibilità di osservare il tema dei rifiuti da una prospettiva più sostenibile. Ho visto una madre che insegnava ai suoi bambini di 7 e 8 anni dove gettare i rifiuti nei vari bidoni; sono stato rimproverato da un passante perché avevo commesso l’errore di buttare una bottiglia di vetro nel secchio sbagliato. Questi non sono altro che piccoli gesti quotidiani, che hanno però un valore immenso e personalmente hanno cambiato per sempre il mio atteggiamento e la mia sensibilità su questo argomento. Dobbiamo vivere ogni giorno nella convinzione che dai nostri piccoli gesti possano nascere grandi rivoluzioni. Differenziamo e differenziamoci!

 
 
 

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