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Pet Therapy: quando gli animali ti fanno guarire

  • Chiara De Conca
  • 28 apr 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

In Italia si stimano tra i 40 e i 45 milioni di animali domestici da compagnia. Per chi vi convive quotidianamente, le occasioni di riconoscimento dei benefici, sulla salute psicofisica e sul benessere in generale, sono molteplici e differenziate. Relazionarsi con un cane, un gatto, o qualunque altro animale con cui si possa stringere un legame affettivo, comporta una serie di positivi effetti psico-fisici: dalla riduzione del senso di solitudine all’incoraggiamento di responsabilità e di condivisione. La pet therapy nasce proprio come coadiuvante alla terapia tradizionale. Le prime documentazioni a tal proposito risalgono alla fine del 1700 in Inghilterra, dove alcuni pazienti con disturbi mentali furono incoraggiati a prendersi cura di animali domestici; seguirono poi sperimentazioni simili in Germania e Francia, fin quando, a metà del secolo scorso, lo psichiatra infantile Boris Levinson scoprì che nei momenti in cui nel suo studio era presente il suo cane, i bambini con disturbi psichici da lui seguiti erano fortemente attratti dall’animale, agivano in maniera più spontanea e si relazionavano più facilmente con il terapeuta. Il cane svolgeva una funzione mediatrice, agevolando gli scambi comunicativi e creando un setting in cui i bambini si sentivano maggiormente a proprio agio e potevano manifestare liberamente le proprie emozioni e sensazioni. Oggi è impossibile non affermare che nella pet therapy l’animale è un vero e proprio co-terapeuta.

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Nel corso degli studi e delle varie sperimentazioni sono state individuate due branche specifiche:

Le AAA (Animal Assisted Activities = Attività Assistite con Animali): hanno come scopo il miglioramento della qualità della vita di alcune categorie di persone (per es., ciechi o portatori di handicap psicofisici), vengono effettuate in una vasta gamma di contesti ambientali da professionisti abilitati o volontari di associazioni che lavorano con animali.

Le TAA (Animal Assisted Therapies = Terapie Assistite con Animali): sono co-terapie che affiancano alle terapie tradizionali l’utilizzo di animali con specifiche caratteristiche. Vengono utilizzate per migliorare lo stato psico-fisico del paziente.

Addentrandosi ancora di più nel mondo della pet therapy si evince che i benefici, soprattutto nei bambini, sono di rilevante importanza. Nel caso di infanti con gravi problemi di salute o disabilità vengono utilizzati maggiormente i cavalli (ippoterapia) e gli asini (oncoterapia). Nei bambini affetti da disturbi motori è stato appurato che il movimento ondulatorio del cavallo favorisce la ri-mobilitazione delle articolazioni, mentre l’oncoterapia è ideale per curare difficoltà di relazione, attenzione, aggressività ed eccitabilità, depressione e disturbi alimentari.

Nel nostro paese si è dato vita a innumerevoli strutture (come le fattorie didattiche) ed associazioni che promuovono la pet therapy, impegnate a spiegare come la guarigione fisica non possa prescindere dal benessere psichico.

 
 
 

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