Barattiamo la crisi!
- Chiara De Conca
- 24 mar 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Nel corso della storia l’uomo ha dato vita a diverse forme di economia, sviluppatesi in base alla modalità di appropriazione delle risorse naturali presenti in un territorio. Se si dà uno sguardo alle cd. “economie primitive”, ci si accorge da subito che il baratto è stato di fondamentale importanza per lo sviluppo della civiltà e del commercio, anche se in fondo ci sembra una modalità di compravendita ormai superata dall’uso del denaro. In realtà non è così lontana, in questo periodo di crisi sono nate diverse forme di “finanza alternativa”, con lo scopo di creare un circuito economico a sostegno di chi non dispone di sufficiente denaro e così, in poco tempo, il cosiddetto “baratto sociale” ha coinvolto una grande fetta della popolazione: in molte città si assiste alla nascita di associazioni no profit e movimenti spontanei di cittadini che associano momenti di aggregazione a momenti di scambio-baratto; dalle mamme che si riuniscono per barattare un giocattolo ormai inutilizzato con un capo d’abbigliamento, agli studenti che barattano libri o accessori tecnologici ecc. Sono nati addirittura molti siti internet dove è vietato l’uso dell’euro e l’unico modo per acquistare è proprio il baratto.

Nelle varie forme di beneficenza si crea un rapporto up-down tra chi elargisce il dono e chi lo riceve, il quale sviluppa nei confronti del “donatore” una forma di riconoscenza che talvolta sfocia in dipendenza. Nel baratto, al contrario, si entra perfettamente nell’ottica della “reciprocità” esaltando così la simmetria relazionale. Ma cerchiamo di andare oltre il mero scambio di oggetti. Tutti noi siamo possessori di una risorsa illimitata e molte volte sottovalutata: il tempo. Perchè non mettere a frutto il proprio tempo libero, rendendolo oggetto di scambio? Offrire una passeggiata piuttosto che un doposcuola o semplicemente una compagnìa potrebbe essere addirittura un modo per conoscere meglio il proprio territorio e dare vita ad una rete solidale inedita e continuativa, utile inoltre a creare nuove cerchie di conoscenze e ad ampliare il proprio bagaglio di esperienze.
Nella freneticità quotidiana ci dimentichiamo di come possiamo diventare promotori di un cambiamento che può sembrare impossibile, ma che non può non venire “dal basso". Per fare ciò non occore far altro che fermarsi un momento, guardarsi intorno ed avere il coraggio di fare il primo passo verso un nuovo orizzonte fatto di solidarietà sociale e crescita collettiva.
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