ANCORA UN TURNO AL #CampoAntimafia14: IL TERZO
- programma101onlus
- 17 ago 2014
- Tempo di lettura: 2 min
Ancora un turno, l′ultimo di questa prima edizione. Nove giorni per coltivare con determinazione il sogno di una terra senza mafie. Nove giorni per imbracciare un paio di cesoie e potare i rami secchi dell′indugio e i cespugli della noncuranza, cresciuti rigogliosi sui beni confiscati. Nove giorni per apprendere e raccontare che nella provincia di Latina è stato gettato il seme di una nuova coscienza che deve fiorire per il bene del Paese.

Dal 17 al 26 agosto, ancora una volta, ragazzi di tutta Italia si ritroveranno a Gaeta per il Primo Campo Antimafia del Lazio. Lavoreranno su due terreni confiscati alla camorra, situati nella cittadina gaetana e a Formia. Impareranno lezioni di legalità, cooperazione e antimafia. Scopriranno begli angoli del territorio per poi tornare a casa con un bagaglio ricco di sorrisi e forse con la mente proiettata verso una nuova progettualità: i beni sottratti alla criminalità organizzata non sono perduti.Nelle mani della collettività, questi possono e devono riacquistare un senso, come volontà tangibile di rifiuto contro quelle maleodoranti montagne di rifiuti tossici che avvelenano la società. Tocca a noi impegnarci in prima persona per questo. Domenica 17, all′arrivo nel pomeriggio nella succursale di Via Veneto, cooperatori e campisti terranno il primo incontro conoscitivo. Poi tutti insieme andranno a Salita Iella: la visita segna l′inizio del percorso, proprio come è stato per la Cooperativa "Programma 101", che qui lo scorso anno, pose la prima pietra della battaglia contro l′antimafia, liberando l′anima artistica di quella che un tempo era una discarica a cielo aperto (nella foto uno scorcio del cortile). Nove giorni per rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani di terra e cooperare insieme per un futuro non più schiavo, custodendo nel cuore le parole di Rita Atria: «Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi proverà a cambiare, forse ce la faremo


























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