MAURO LUSETTI TRA I VOLONTARI CAMPO ANTIMAFIA
- programma101onlus
- 5 ago 2014
- Tempo di lettura: 3 min
«Una cooperativa nasce innanzitutto per ridurre le distanze. Se questo scopo non viene rispettato, non sta facendo il suo mestiere, non sta rispettando i principi di chi l′ha fatta nascere. Il termine che indica questo concetto è intergenerazionalità: nella sua esistenza è insito un passaggio di testimone, patrimoni e valori della cooperativa vengono tramandati di generazione in generazione. Questo è il senso della cooperazione».

Con questa riflessione sul patrimonio valoriale fulcro di una cooperativa, Mauro Lusetti, Presidente Nazionale di Legacoop, ha preso parte all′incontro con i giovani del Campo antimafia a Gaeta. La sua presenza è stata la testimonianza di un′attenzione e una sensibilità che Legacoop vuole dimostrare nei confronti dell′importante iniziativa di Programma 101, non solo in quanto partner socio-economico. Ai campisti, il Presidente ha riconosciuto la vitalità di un impegno preso con il territorio e con sé stessi, il germoglio di una consapevolezza che, infrangendo il muro della paura, mette radici e fiorisce più forte e robusta che mai, nell′animo di chi combatte le mafie. «Il contrasto alle organizzazioni malavitose non si concretizza solo con la pulizia delle erbacce e la potatura delle sterpaglie dei terreni confiscati. I ragazzi del campo stanno facendo molto di più, perché in loro è già maturata una coscienza culturale di riluttanza nei confronti delle mafie. Come ha detto il poeta Gesualdo Bufalino, infatti, "La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari": è necessario innanzitutto incrementare la sensibilità delle persone".

La cooperazione, in virtù della sua essenza comunitaria, incarna i valori di solidarietà, di aiuto reciproco e di impegno efficace con cui imbastire l′impianto strutturale di "risorsa": i beni confiscati non come peso per le istituzioni, ma come sorgente di opportunità per l′intero Paese, cui attingere per sviluppare soprattutto l′occupazione dei giovani nel tempo. «Riuscire a trasmettere in dieci giorni di campo i principi della cooperazione, avendo al proprio fianco le istituzioni, - ha poi chiosato la presidente della Cooperativa Programma 101, Alessandra Arena (nella foto con Lusetti) - è un segnale importante per una cittadina come questa, in cui le mafie si vedono sempre meno, ma di nascosto dalla luce si insidiano sempre più». Hanno salutato i ragazzi del campo anche i presidenti di Legacoop Frosinone, Daniele Del Monaco, e Legacoop Latina, Emiliano Scinicariello. Entrambi hanno espresso grande entusiasmo rispetto alle belle primule che stanno nascendo negli ultimi tempi nel mondo cooperativo del Lazio, indice di un vigore e una genialità ardentemente vivi e vegeti, nonostante (o forse grazie a) la perdurante crisi.
Per addentrarsi ancora di più nell′atmosfera del campo, il presidente si è fatto accompagnare dai cooperatori a visitare lo stabile di Via Veneto. Mostrando le foto attaccate ai muri, Chiara e Flavio hanno dato voce alle tante iniziative portate avanti dalla Cooperativa: dalla Staffetta della Legalità del maggio scorso con lo SPI CGIL alla campagna "Gaeta non gioca d′azzardo", passando per l′indagine sulla legalità nei istituti superiori del Sud Pontino e la riconversione del bene di Salita Iella. Poi un salto al piano superiore, dove penzola incoraggiante lo striscione "UNITI SI PUO′", per vedere le stanze con le iscrizioni sulle porte dedicate alle tante personalità, la cui vita è stata impregnata di antimafia.
Alla fine, prima di sedersi a tavola con i ragazzi del Campo antimafia e apprezzare i piatti di pesce della cucina gaetana, inclusa la rinomata "tiella" ripiena con i contorni più gustosi, il Presidente Lusetti ha voluto indossare la maglietta simbolo del progetto antimafia, come a dire "sono anch′io un orgoglioso campista".



























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