top of page

LA BATTAGLIA DI MONIKA MANCINI

  • programma101onlus
  • 27 lug 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

«Abbiamo deciso di prendere un impegno, di cui sentiamo forte la responsabilità, con la speranza che il nostro progetto possa realizzarsi presto: intitoleremo a Roberto Mancini il primo bene confiscato che la Cooperativa si troverà a gestire.» I ragazzi del Campo antimafia lo hanno deciso. Così hanno suggellato l′incontro con Monika Dobrowolska Mancini, moglie del poliziotto che in caparbio silenzio ha scoperchiato il vaso di pandora e aggredito il disastro ambientale delle ecomafie nella Terra dei Fuochi. Una pergamena consegnata per rafforzare una presa di posizione forte, che pesa tanto in un′altra realtà inquinata dalla criminalità organizzata, il Sud Pontino.

foto gruppo con monika mancini

Sabato, nell′ambito della formazione "A CAMPO APERTO", i cooperatori di Programma 101 hanno accolto con stima e affetto la famiglia di Roberto Mancini per conoscere una storia d′impegno instancabile, profuso fino all′ultimo contro le mafie. Una miccia accesa nelle coscienze dei giovani campisti e di tutti i presenti, come un faro che illumini continuamente l′orizzonte e sia da sprono all′azione antimafia, lì dove il sostituto commissario ha dovuto fermarsi. Con le sue indagini in Campania, Roberto Mancini, fin dagli anni ′80 in polizia, intuì l′entità di quello che sarebbe diventato un biocidio quando i magistrati iniziavano solo a tastare il terreno infetto. Comprese come gli interessi dei camorristi casalesi sconfinavano nel basso Lazio, tessendo un′intricata tela e "lasciando in dono" una corposa manciata di veleni anche a quella terra. L′esposizione continuata ai riverberi tossici ha contribuito a portarlo alla morte lo scorso aprile, dopo anni di malattia. A «Change.org» la moglie Monika affidò un appello pieno di speranza, che non dovrà rimanere inascoltato: «Spero che le sofferenze che Roberto ha dovuto sopportare per aver servito lo Stato contro le ecomafie in Campania non cadano nell’indifferenza delle istituzioni e dell’opinione pubblica e mi auguro che il suo ricordo possa servire da esempio per tutti coloro che non vogliono arrendersi a chi vuole avvelenare le nostre terre, le nostre vite».

PROMESSA A MONIKA MANCINI

Una pergamena con la quale i ragazzi del Campo antimafia designano una scelta importante: proseguire il percorso intrapreso, diffondendo la memoria di Roberto Mancini e dando il suo nome al bene che la Cooperativa si vedrà aggiudicato (i terreni su cui sta lavorando sono in affido temporaneo in attesa di bando). Idealisti. Audaci. Coraggiosi. No, i cittadini liberi del Campo antimafia sono determinati. Ventenni determinati a partecipare alla costruzione di una società scevra di mafie ed ecostragi. «La città di Gaeta non dimentica, non può dimenticare, e noi non dimentichiamo».

 
 
 

Opmerkingen


IN EVIDENZA
ULTIME NOTIZIE
ARCHIVIO

© 2014 by Cooperativa Sociale Programma 101 Onlus
Viale Mazzini, 69 - Frosinone, 03100 | Via dei Canali snc - Gaeta, 04024
Codice Fiscale 02792990604 | Partita Iva 02792990604 
Cell. 3894273601   e-mail:  programma101.onlus@gmail.com 
 

  • Wix Facebook page
  • Wix Twitter page
  • Wix Google+ page
  • YouTube Classic
bottom of page